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12 maggio, la Giornata Internazionale dell'Infermiere

 
La Giornata Internazionale dell’Infermiere viene ricordata il 12 maggio, data scelta in onore della nascita di Florence Nightingale, considerata fondatrice delle Scienze infermieristiche moderne. Ogni anno la Fnopi celebra l’evento, anche con la diffusione di manifesti, che sottolineano l’impegno degli infermieri italiani sui temi della solidarietà e dell’alleanza con i pazienti e le loro famiglie. Gli slogan proposti ribadiscono la scelta di stare “dalla parte del cittadino”.
Quest’ anno, lo slogan scelto è “Il talento degli infermieri – Arte e Scienza in evoluzione”, rappresentato da alcune immagini tipiche dell’assistenza infermieristica come fossero delle opere incorniciate, ciascuna con un proprio tratto stilistico e con una propria didascalia.
 
L’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Asti ha voluto ricordare questa importante giornata, attraverso alcune frasi riportate sui manifesti e due delle riflessioni più celebri della fondatrice, a riprova che già lei considerava la nostra professione un’arte.
 
“L’infermieristica non è semplicemente tecnica, ma un sapere che coinvolge anima, mente e immaginazione”.
” L’assistenza è un’arte; e se deve essere realizzata come arte, richiede una devozione totale e una preparazione, come qualunque opera di pittore o scultore, con la differenza che non si ha a che fare con una tela o un gelido marmo, ma con il corpo umano, il tempio dello Spirito di Dio. E’ una delle belle arti, anzi la più bella delle arti “.
Sembra questa una associazione di pensiero scontata e ovvia per molti professionisti infermieri, o non adeguata e sminuente per chi non conosce appieno il valore della professione infermieristica, considerandone poi l’evoluzione attuale che vede l’infermiere, sempre più competente, formato e specializzato.
Eppure “ars” deriva dal latino e indica "ogni attività mirata a progettare o a costruire in modo adatto e armonico qualcosa" e la parola latina viene, a sua volta, dalla radice sanscrita *arche, che esprime il concetto di “andare verso”, quindi di relazione dialogica. Come professionisti, abbiamo ben chiaro quanto il concetto di “tempo di relazione come tempo di cura” sia un dogma attuale per l’infermieristica moderna. Quanto la relazione sia determinante nell’assistenza (lo stare accanto alle persone fragili e alle loro famiglie) non tanto in termini di quantità ma sicuramente in un rapporto di qualità.
Pertanto ancora una volta, questa giornata vuole essere un momento per far conoscere e riconoscersi come professionisti che “si prendono cura” dei propri assistiti non come “casi clinici” ma per un intimo e connaturato atteggiamento di apertura verso le persone delle quali vanno rispettate volontà, preferenze e dignità.