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“Ripensare all’assistenza: innovazione e sviluppo nei servizi sanitari”

Importante successo del Convegno SIDMI Piemonte realizzato in collaborazione con l’OPI di Torino e con il patrocinio del Coordinamento degli OPI del Piemonte.
Questo venerdì nella Sala Trasparenza del Palazzo della Regione Piemonte si è tenuto il Convegno dal titolo “Ripensare all’assistenza: innovazione e sviluppo nei servizi sanitari”, guidato dal Presidente Fabiano Zanchi, L’evento è stato organizzato in collaborazione con l’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Torino e patrocinato dal Coordinamento Regionale degli OPI del Piemonte.
Relatori di primissimo piano, tra cui la Presidente dell’OPI di Biella Simona Milani, hanno trattato i temi del management professionale offrendo importanti spunti di riflessione sia dal punto di vista dell’organizzazione dei servizi assistenziali sia dal punto di vista dei percorsi formativi universitari di preparazione alle funzioni manageriali e della necessità di una maggiore valorizzazione della funzione, anche attraverso la responsabilizzazione e il riconoscimento di una più efficace autonomia gestionale.
Il presidente Ivan Bufalo è intervenuto per conto del Coordinamento Regionale degli Ordini delle Professioni infermieristiche del Piemonte riportando l’attenzione sull’infermiere con un intervento sul tema della carenza di professionisti  di cui soffre il nostro Sistema Sanitario: «Per colmare la carenza, attraverso il reclutamento di nuovi infermieri, non è sufficiente aumentare i posti a disposizione nelle Università, poiché il rischio concreto è che non tutti i posti disponibili vengano occupati - spiega Bufalo - Serve in primo luogo un’operazione culturale sui giovani sul valore, l’utilità sociale e il rispetto della professione infermieristica, e in secondo luogo serve offrire loro una prospettiva lavorativa che ne aumenti l’attrattività».
Il tema dell’attrattività è di primaria importanza anche per contrastare l’emergente fenomeno dell’abbandono della professione. «Gli infermieri non sono contenti delle condizioni nelle quali sono costretti ad operare - prosegue il Presidente - Servono certamente interventi economici poiché è insensato che gli infermieri italiani guadagnino mediamente il 30-40% in meno degli altri colleghi europei, essendo peraltro tra i meglio preparati».
Servono soprattutto prosegue Bufalo «Per migliorare il ruolo professionale degli infermieri, è necessario adottare azioni che assicurino un uso adeguato delle loro competenze, riducendo la differenza tra ciò che ci si aspetta e ciò che effettivamente fanno nei contesti lavorativi di riferimento».
In questo senso la dirigenza infermieristica ha una grande responsabilità anche sul piano deontologico: «Urge - sottolinea Bufalo - rivedere i modelli organizzativi dell’assistenza liberando gli infermieri dallo svolgimento di attività improprie e riconducendoli alla specificità del proprio profilo».
Gli altri due aspetti essenziali riguardano i percorsi di carriera e il vincolo di esclusività. Conclude il Presidente: «Gli infermieri devono essere messi in condizione di sviluppare la propria carriera non solo più sull’asse verticale dell’organizzazione ma anche sull’asse orizzontale della clinica; è fondamentale, soprattutto per il bene dei pazienti, che gli infermieri vengano riconosciuti come esperti e specialisti, in base alle loro competenze avanzate acquisite. Inoltre, è importante eliminare il tanto contestato vincolo di esclusività. Come Coordinamento degli OPI del Piemonte, non sosteniamo che gli infermieri debbano per forza svolgere altre attività al di fuori dell'orario di lavoro. È però essenziale garantire a ogni infermiere la libertà di scelta, come accade per gli altri professionisti sanitari».